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Il Giappone lancia i visti per nomadi digitali per 49 nazioni

  • Immagine del redattore: DAAN Group Ltd
    DAAN Group Ltd
  • 23 feb 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Giappone è pronto ad aderire alla tendenza dei visti per nomadi digitali a partire dalla fine di marzo 2024. I termini e le condizioni di questa opportunità iniziano con una soglia salariale: al momento della domanda, i candidati devono avere un reddito annuo superiore a 10 milioni di yen giapponesi (circa 62.000 Eur). Questa offerta si estende ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, il che significa che i candidati non devono essere assunti da una società separata.

Con i suoi servizi e layout futuristici, il Giappone è un paese ideale per i nomadi digitali. Che si tratti di internet cafè, costo della vita accessibile, tecnologia avanzata e una serie di destinazioni turistiche da esplorare, il Giappone è davvero una delizia per chi lavora da remoto. Oltre a rappresentare un’opzione interessante per i candidati, i nomadi digitali possono anche fungere da valido mezzo per promuovere il turismo e l’innovazione nazionale.

Per chi non lo sapesse, un nomade digitale è una persona che lavora da remoto ma rimane in un posto solo per un periodo di breve o medio termine. Con i visti, i nomadi digitali possono lavorare nei paesaggi panoramici di nuovi paesi. Per il visto nomade digitale giapponese, tuttavia, i candidati devono provenire da un paese che ha firmato un trattato fiscale con il Giappone o che detiene lo status di esenzione dal visto in Giappone. Questo elenco di 49 paesi e territori include, tra gli altri, Stati Uniti, Australia e Singapore. Una volta approvati, i richiedenti potranno vivere e lavorare da remoto in Giappone per sei mesi, rispetto all’attuale durata di 90 giorni dei soggiorni di breve durata senza visto. Ai nomadi digitali è consentito portare con sé anche il coniuge e i figli.


Chi può richiedere il visto per nomadi digitali in Giappone?

I cittadini di 49 Paesi e territori possono richiedere il visto per nomadi digitali in Giappone. Tra questi vi sono i Paesi che hanno firmato un trattato fiscale con il Paese o i cui cittadini sono esenti dalla necessità di un visto quando visitano il Giappone. Sono inclusi tutti i Paesi dell'UE, oltre ad Armenia, Bielorussia, Georgia, Islanda, Liechtenstein, Moldavia, Monaco, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Svizzera, Turchia e Regno Unito. Al di fuori dell'Europa, gli australiani, i sudcoreani, i singaporeani e gli statunitensi sono tra gli altri cittadini che possono presentare domanda. Il visto si rivolge a professionisti altamente qualificati, in particolare a quelli che lavorano nel settore informatico. Sarà concesso per "attività specifiche", tra cui il lavoro a distanza per un'azienda al di fuori del Giappone o come libero professionista per clienti situati all'estero. Si prevede che questo si applichi anche agli YouTubers che ottengono introiti da inserzionisti stranieri.


Fonte: The Japan Times, Euronews

Base: 05 Febbraio 2024

 
 
 

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